Il nome attribuito a questo metodo di
vinificazione esprime le sue origini antiche ed il suo legame con una
tradizione ed un’esperienza tramandate di generazione in generazione. Un tempo,
infatti, in assenza di tecnologie adeguate, era la natura a
dettare i tempi del vino: gli ultimi residui zuccherini, in letargo durante
l’inverno, ai primi calori primaverili potevano trasformarsi in alcool dando
luogo ad una rifermentazione naturale in bottiglia. Oggi, le moderne tecniche di
cantina ci consentono di ottenere una rifermentazione controllata nel pieno
rispetto dei ritmi delle stagioni, regalandoci un calice di intensi profumi e
virtuosa personalità.
Nella nostra Carta dei Vini abbiamo inserito tre
piccole grandi realtà vitivinicole italiane che hanno fatto del Metodo
Ancestrale una scelta di cuore e di successo.
Alla Pavona, il Metodo Ancestrale c'è.
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